Cenni critici dell'Opera pittorica dell'Artista Conte, nella vita vissuta Gigi Colombi
Cav.Giancarlo Alu'
La produzione di arte contemporanea è sempre stata legata a qualche suggestione morale, filosofica, esistenzialistica ed anche sociologica.
Gigi Colombi in arte Conte, nelle sue opere ha sicuramente intinto il pennello in tutte queste discipline, basta anche leggere i titoli delle sue composizioni: Le ombre della mente, nel dolore, integrazione culturale, dentro la vita, incontro e inconscio positivo ecc.
Leggendo le critiche di altri autorevoli critici circa i reconditi significati delle sue composizioni, mi sono reso conto che il Maestro Conte, effettivamente, è un grande talento artistico con grande abilità di interpretazione anche architettonicamente formale, oltre che spirituale.
Ma non ho notato in nessun commentatore l'intuizione della fondamentale origine d'ispirazione che realmente muove il cuore, lo spirito e le mani del Maestro Conte: la musica.
L'amore per la musica sembra essere il motivo trascinante della sua creazione artistica, la musica con le sue vibrazioni tonali, con il suo continuo movimento strutturale, con le scale cromatiche che vanno dai rossi profondi delle note basse ai gialli squillanti delle trombe, dai verdi smeraldo dei violini, fino ai vermigli ed azzurri delle note centrali del pianoforte.
A leggere i quadri di Conte si ha immediatamente l'impressione di ascoltare concerti di musica dodecafonica ma anche di Mozart, di Boccherini e alcuni, inoltre, di Franz Haydn e di Bach!
Ho altresì creduto di vedere nelle sue opere una forma espressiva evolutiva degli insegnamenti della Bauhaus.
Questa combinazione dell'operato tra il dualismo artistico ed ornamentale e con una specifica volontà di trasfondere nella condivisione con il prossimo la forza musicale con un mezzo visivo, e l'apparente astrattismo che lo compone e la mancanza antropomorfica di rapporti artistici, è semplicemente prodotta da una mente geniale, che continua la tradizione artistica italiana nel campo dell'Arte moderna e contemporanea.
La musica, dunque, la madre di fattrici emozioni che, attraverso il Conte, travalicano il semplice senso della vita per penetrare profondamente attraverso le orecchie e attraverso il cuore, direttamente nell'intimo dell'anima.
Per questo il Maestro conte, è un novello Kandisky, ma ancor più spirituale, più moderno e sicuramente più concettuale nella sua essenza ontologica: mi ricordo un giudizio palesato nel 1912 da Schoemberg, al termine di un saggio che il musicista, padre della musica dodecafonica, scrisse a proposito di Gustaf Mahler: "questa è l'essenza del genio: essere il futuro".
Ebbene, io credo che Conte è il futuro, avendo questa capacità intuitive pregne di sonorità e cromatismo che formano veramente una nuova visione artistica-musicale.
I colori non sono mai impastati, mai fusi, rigettando le non assonanze. Essi, come le note musicali, sono distinti, indipendenti, puri, uno sull'altro ma non l'uno dentro l'altro.
Esso sono gettati nello spazio della tela improvvisamente, di getto, spirali, nastri, forme evolutive dalla punta del pennello senza talvolta soluzione di continuità, spesso con inclusioni materiche, guarda caso, di dischi o di cd, quasi a dimostrare, in forma palese, questo connubio amoroso tra la sua pittura e la sua musica: istinto musicale, infranto musicale, suono infranto, musica infranta, arancio musicale, ecc. alcuni titoli delle sue
Opere che suggellano questa mia interpretazione. Nel "viaggio notturno", nel "notturno dove la notte scrive", oppure nello "specchio brillante, sogno e delusioni" e in moltissimi altri quadri, c'è sempre una linea di colore che compare dal nulla, avvolge un motivo centrale, lo circonda, lo blandisce, per poi finire, estinguersi cosi velocemente come era apparsa.
Tempo-spazio-azione. Ecco la cinetica della filosofia dell'arte del Maestro Conte, di questo sensibilissimo, raffinato Artista dal cuore giovane.
E tutta questa poetica è ricoperta, ammantata da un senso di gioia, di "joie de vivre", di felicità, di ottimismo, sia visivo che musicale: il Maestro Conte non finisce di meravigliare anche per questa sua visione giovanile, fresca, pura, quasi adolescenziale di interpretare questa vita umana, riflesso del suo amore per la Musica.
Ed il motivo conduttore del suo operare puo' essere assunto con un termine tecnico musicale: "Allegro, energico e passionato."