Enzo Santese scrive su Arte Mondadori

ENZO SANTESE

Le campiture di CONTE (Luigi Colombi) sono trattate sempre con gesti marcati, dove la grafia nasce da un segno teso a raccordare o diramare le zone di colore partendo da un nucleo centrale, dal quale sembra deflagrare il fenomeno creativo in bagliori di luce e consistenze di tracce cromatiche.

Ma la fluiditaà del colore produce zone di differenti tensioni, distinte da guizzi di luminosità fatta scorrere quasi sottopelle, a dare rilievo a una trasparenza che prospetta i bordi sfrangiati delle masse cromatiche oppure ne esalta la sovrapposizione.

Il segno nero formula sulla carta una cadenza, quasi una scrittura dello spazio, leggibile in un reticolo di gesti che crea la nervatura del quadro, con un gusto del colore che va dall'uso della velatura fino alla massima riduzione della tinta, all utilizzo di una pellicola cromatica più consistente, a dar corpo alla immagine.

Novembre 2007

Conte

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